Dai nostri colleghi del blog di giardinaggio riceviamo e pubblichiamo questi interessanti approfondimenti inoltrati dal team di Mirko Ravicini, imprenditore abruzzese a capo di Abruzzoservizi e Punto Garden.
Mirko Ravicini è un imprenditore e blogger italiano di origini abruzzesi che offre, con le sue aziende, servizi per la gestione di macchinari di movimento terra per la cantieristica industriale e prodotti per la progettazione e manutenzione di giardini pubblici e privati. Questi articoli estratti dal suo blog sono consultabili anche attraverso il sito www.mirkoravicini.com .
Attrezzi per la cura del giardino
Possedere un giardino è il sogno di molte persone ma anche l’incubo di altre. Tenere infatti in buono stato la vegetazione non è affatto semplice e si devono avere un minimo di conoscenza e di attrezzi per effettuare una manutenzione decente. Per questa ragione gli strumenti per la cura del giardino devono essere scelti senza fretta e con cognizione di causa.
Chiunque sia appassionato di giardinaggio sa che per qualsiasi piccola modifica si deve ricorrere ad un’attrezzatura di qualità e soprattutto funzionale. Chi sta per acquistare una casa con un piccolo spazio verde deve mettere in conto una spesa per qualche attrezzo utile per svolgere sia la manutenzione ordinaria che quella straordinaria. La scelta però deve ricadere su strumenti di qualità, poiché a beneficiarne sarà in primis la qualità della vegetazione, oltre che rendere il lavoro meno faticoso.
Gli attrezzi indispensabili sono pochi ma ben precisi: il primo da dover acquistare è il rastrello. Questo strumento è fondamentale per chiunque abbia uno spazio verde, perché smuove il terreno ed è ottimo anche per la pulizia, come raccogliere le foglie. Per andare effettuare dei cambiamenti alle piante invece sono necessarie delle forbici taglienti, che a volte possono essere sostituite da delle cesoie. Questi attrezzi devono essere affilati per tagliare senza difficoltà i rami o per potare e sistemare le siepi. Uno degli strumenti simboli del giardinaggio, come dell’agricoltura in generale, è senza alcun dubbio la zappa. Anche chi ha semplicemente un giardino può ricorrere al suo utilizzo grazie alla sua versatilità, in grado di rompere la terra, sradicare erbacce o qualche arbusto.
Se parliamo di oggetti tipici dell’agricoltura che possono essere utili anche nel giardinaggio, la cosiddetta pala o vanga è un altro strumento che non deve mancare.
È necessaria per la lavorazione del terreno, soprattutto in profondità, inoltre si può sfruttare persino per spargere del concime o qualsiasi tipologia di fertilizzante e soprattutto per creare una buca, dove poter piantare qualcosa. L’attrezzo più utilizzato e versatile però è la paletta: questa può fare quasi tutto, dallo scavare delle buche fino allo smuovere la terra, ed è sicuramente uno degli attrezzi più comuni. Chi ha molti fiori e vasi, sottolinea il team di Mirko Ravicini, non deve dimenticare assolutamente di irrigare il proprio terreno, per questo l’annaffiatoio o un tubo per l’irrigazione sono strettamente necessari. Si fa riferimento ovviamente ad un piccolo giardino, perché in caso di uno spazio verde più grande è consigliabile installare un vero e proprio impianto con degli irrigatori.
Gli attrezzi per la cura del giardino non finiscono qui ma dipendono molto dalla tipologia di vegetazione: c’è chi ha bisogno di lavorare con la tagliasiepi, chi invece deve tagliare veri e propri alberi e ricorre per forza di cose ad una motosega, spesso sostituita con l’elettrosega. È consigliato avere nel proprio capanno degli attrezzi una sega manuale, per essere preparati ad ogni evenienza. Chi sogna un prato e dei cespugli in perfette condizioni invece dovrà ricorrere anche ad altri strumenti leggermente ingombranti ma indispensabili come il tagliaerba e il decespugliatore. Per entrambi esistono un’ampia scelta sia di prezzo che di grandezza, in modo da andare incontro alle preferenze di chiunque.
http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/tosasiepi/
E SE SIETE IN CERCA DI UN BARBECUE…!
Non esiste l’estate senza barbecue. Quando arriva il caldo, gli amici e parenti si riuniscono a tavola, spesso accompagnati da una bella brace accesa con carne prelibata da arrostire in compagnia. Nonostante ci siano tantissimi ammiratori del barbecue, in pochi conoscono la sua storia e la sua origine.
Cucinare delle pietanze, in particolare la carne, su un fuoco all’aperto è stata una delle prime cose che ha fatto l’uomo, sin d’antichità. Possiamo dire tranquillamente che il riunirsi intorno ad un fuoco per mangiare è stato uno dei primi momenti della creazione di una società, di un collettivo, d’altronde il cibo unisce le persone. Con il passare degli anni però c’è stata un’ampia esplosione della cucina, infatti sono stati realizzati strumenti innovativi come le griglie, gli affumicatoi, i forni e via dicendo, che non sono la stessa cosa, poiché ognuna di esse porta un gusto differente dall’altro.
Il barbecue è una storia a sé, in tanti la definirebbero quasi un’arte. Per cuocere bene la carne infatti serve tempo e pazienza, essendo una cottura molto lenta con un fuoco indiretto ed in particolare deve esserci tanto fumo. La carne e il pesce in questo modo prendono un sapore totalmente diverso da una griglia qualsiasi, poiché nel barbecue è importante anche la scelta della legna: si consiglia il castagno per cucinare il manzo, il pino o l’abete per il pesce e la quercia per l’agnello.
Ma da dove arriva la parola “barbecue”? Sembra assurdo, ma il nome deriva da barbacoa, che per gli Indiani del Taino, dei Caraibi, stava ad indicare una graticola dove venivano appoggiati una grande varietà di cibi ricoperti di foglie, in modo da essere cucinati e allo stesso tempo affumicati. Dopo l’arrivo dei missionari però le cose cambiarono e iniziarono a circolare le prime leggende sul barbecue, affermando che la parola venisse dal francese “barbe à la queue”, poiché si faceva riferimento ad una capra infilzata su uno spiedo che veniva arrostita su delle braci. Le leggende sulla nascita e sul nome sono infinite, c’è anche una versione che coinvolge gli antichi dèi greci: la storia narra di Prometeo, un forte Titano, che ricevette il compito di rubare il fuoco da Zeus per donarlo in seguito agli uomini, che lo utilizzeranno per difendersi, cucinare e realizzare i primi metalli.
Il concetto di barbecue però ha aiutato l’evoluzione dell’uomo, perché cucinare la carne in quel modo la rende più gustosa e, grazie alle numerose proteine, anche molto digeribile e nutriente. Nonostante sia un rito che va avanti da millenni, il barbecue pare non avere nessuna difficoltà di utilizzo per la grande maggioranza delle persone che man mano hanno iniziato ad utilizzarlo a proprio piacimento: con l’esplosione del movimento vegano, per esempio, diverse persone hanno iniziato ad utilizzare il barbecue anche per cucinare cibi non animali.
Ogni barbecue che si rispetti ha bisogno di poche cose: cibo, legna, qualcosa da bere e una buona compagnia. Non c’è nient’altro che qualcuno possa desiderare se non mangiare delle prelibatezze assieme ai propri cari.
Ringraziamenti: Mirko Ravicini